Merda d'Artista è stata realizzata nel 1961 dal rivoluzionario Piero Manzoni (1933-1966). Nel corso della sua breve carriera artistica ha formato un linguaggio comunicativo differente. Il "gesto" è l'elemento che caratterizza le sue opere, ha creato un'interruzione con l'arte del passato per dare il via a un nuovo modo di vedere l'arte.
Ho visto "Merda d'artista" per la prima volta al Museo del '900 di Milano, sono rimasta affascianata da come un elemento semplice, ovvero una scatoletta di latta di uso comune, sia stata privata della sua funzione commerciale, per essere rivestita interamente da un ruolo che non era il suo, prendendo così un valore tale da diventare una vera e propria opera d'arte. Strano no?
Allora cerchiamo di rispondere alla domanda madre di questo blog culturale: CHE SENSO HA L'ARTE CONTEMPORANEA!? Come è riuscito l'artista in questione a cambiare luogo deputato di un oggetto? Dal supermercato al museo? Signori e signore il segreto sta nel pensare che quella sia arte e allora lo diventa. Adesso mi spiego... Immaginiamo di avere una tela, dipingerci sopra, - ok immaginato? - Bene, una volta completata è automaticamente un'opera d'arte? Beh chi lo stabilisce? Può anche essere una tela dipinta e basta, - mica tutte la tele dipinte al mondo sono arte - ma se per te quella tela dipinta ha un significato simbolico intrinseco, se nel suo interno c'è una forte volontà da parte tua perché vuoi trasmettere qualcosa, vuoi parlare attraverso il testo pittorico, allora chi siamo noi per stabilire se è un'opera d'arte oppure no? Tutto sta nell'intenzione dell'artista nel svolgere quella determinata azione, certo poi di mezzo c'è la critica, le gallerie ecc. ecc. ma il punto di partenza deriva - lo ripeto - dall'intenzione dell'artista.
Dunque tornando al nostro amico, P. Manzoni è stato un vero genio, attraverso un elemento semplice, un materiale già esistente in commercio - scatole di latta come quelle della carne in scatola - ha realizzato un rivestimento interamente personale con un forte messaggio simbolico in ben novanta scatole uguali, attribuendo anche un valore monetario non indifferente, ogni scatola di gr. 30 nel 1961 ha avuto lo stesso valore dell'oro.
L'arte da questo momento diventa "concettuale". Mamma mia e cosa vuol dire arte concettuale? - Niente paura adesso cerchiamo di seguire un filo logico un po' particolare per chi non è abituato a pensare come un contemporaneista - immagina che tutto quello che conta non è più l'aspetto tecnico, - quindi la manualità e la bellezza estetica - ma il pensiero legato a quell'opera. La chiave di tutto sta nel concetto, l'idea dell'artista ed il suo modo di tramutarla dai pensieri alla realtà, a qualcosa di tangibile, in modo tale da divulgare un messaggio ben preciso.
Dunque l'arte concettuale in breve è: un modo per dare importanza alle idee espresse dall'artista, rispetto agli stili artistici precedenti che danno importanza al risultato estetico finale, alla cosiddetta "bellezza", l'aspetto predominante si è sposato - come già detto - al pensiero, appunto al concetto. Quindi se un'opera d'arte è "brutta" ci interessa poco, l'importante è che sia interessante!
Grazie per l'attenzione!
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ARTOUR
Federica Leonardi
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